mercoledì 16 novembre 2016

Un amico particolare....


Conrad aveva capito di trovarsi di fronte ad una ragazza istintiva, coraggiosa e priva di esitazioni, ma sentiva dentro di sé l'obbligo di proteggerla, era come se qualcosa lo spingesse a rimanerle vicino per coprirle le spalle.
Quasi senza accorgersene, Betty gli si avvicinò, gli baciò le labbra e rimasero sul divano a scambiarsi effusioni per qualche minuto; ad un certo punto, lei si sedette a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo, ma nel momento esatto in cui la mano di Betty scivolò nella sua zona inguinale, Conrad la bloccò.
”No, no, aspetta...” Betty lo osservò con aria interrogativa, interrompendo ogni suo movimento.
“Non... non lo faccio... così.”
“Così come?”
“Non faccio sesso al primo appuntamento. ”
“Oh... d'accordo.” Betty scese dalle sue ginocchia e si risedette al suo fianco: era certa che non avrebbe ricevuto un rifiuto, si sentiva eccitata ed attratta da lui, nessuno, prima d’allora aveva assunto quel bizzarro comportamento.
“E nemmeno al secondo...”
“Cioè sei uno di quelli che... ”
“No, no, non aspetto il matrimonio, ma... voglio aspettare che arrivi il momento giusto, ecco. Praticamente non ci conosciamo, e... ”
 “Sono a posto da quel punto di vista, se è questo che intendi... Ho fatto le analisi del sangue meno di un anno fa, uso sempre il preservativo...” Betty si alzò per cercare i risultati delle sue analisi, ma Conrad la bloccò immediatamente.
“Non preoccuparti, non voglio vedere le tue analisi del sangue... Ci sono state delle esperienze nella mia vita che mi hanno portato a pensarla così... per quanto mi riguarda, tutte le relazioni cominciate col sesso sono finite male, malissimo...
“Che sfigato”, pensò Betty, ma cerco di non ridergli in faccia. “E' ok, Conrad. Davvero, allora dormiamo insieme, facciamoci compagnia...”

Ore 4:30 A.M.

Betty si svegliò improvvisamente a causa del rumore di un tuono, e dal successivo scoppio di un temporale. Accanto a lei, anche Conrad si era addormentato, dunque si alzò dal divano e lo lasciò dormire, si avvicinò alla finestra del salone, scostò le tende ed osservò la pioggia, provando un senso di assoluta tranquillità e gioia, nonostante fosse ancora stordita dal sonno.
Betty aveva dormito in camera da letto e la mattina, entrando in salotto, notò che Conrad le aveva lasciato un biglietto sul mobile vicino all'ingresso:
Sono stato benissimo ma oggi devo lavorare, questo è il mio numero, chiamami quando vuoi: 5558894.
Betty sorrise, pensando a quanto fosse stordito quel ragazzo, e segnò il numero nella rubrica del suo telefonino, dunque si vestì e decise che quella mattina sarebbe andata a parlare con la madre delle bambine rapite, per ottenere qualche informazione sul padre, ancora il maggiore sospettato del rapimento. 

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