Conrad aveva capito di trovarsi di fronte ad una ragazza istintiva,
coraggiosa e priva di esitazioni, ma sentiva dentro di sé l'obbligo di
proteggerla, era come se qualcosa lo spingesse a rimanerle vicino per coprirle
le spalle.
Quasi senza accorgersene, Betty gli si avvicinò, gli baciò le labbra
e rimasero sul divano a scambiarsi effusioni per qualche minuto; ad un certo
punto, lei si sedette a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo, ma nel
momento esatto in cui la mano di Betty scivolò nella sua zona inguinale, Conrad
la bloccò.
”No, no, aspetta...” Betty lo osservò con aria interrogativa,
interrompendo ogni suo movimento.
“Non... non lo faccio... così.”
“Così come?”
“Non faccio sesso al primo appuntamento. ”
“Oh... d'accordo.” Betty scese dalle sue ginocchia e si risedette al
suo fianco: era certa che non avrebbe ricevuto un rifiuto, si sentiva eccitata
ed attratta da lui, nessuno, prima d’allora aveva assunto quel bizzarro
comportamento.
“E nemmeno al secondo...”
“Cioè sei uno di quelli che... ”
“No, no, non aspetto il matrimonio, ma... voglio aspettare che
arrivi il momento giusto, ecco. Praticamente non ci conosciamo, e... ”
“Sono a posto da quel punto di vista, se è questo che intendi... Ho
fatto le analisi del sangue meno di un anno fa, uso sempre il preservativo...”
Betty si alzò per cercare i risultati delle sue analisi, ma Conrad la bloccò
immediatamente.
“Non preoccuparti, non voglio vedere le tue analisi del sangue... Ci
sono state delle esperienze nella mia vita che mi hanno portato a pensarla
così... per quanto mi riguarda, tutte le relazioni cominciate col sesso sono
finite male, malissimo...
“Che sfigato”, pensò Betty, ma cerco di non ridergli in faccia. “E'
ok, Conrad. Davvero, allora dormiamo insieme, facciamoci compagnia...”
Ore 4:30 A.M.
Betty si svegliò improvvisamente a causa del rumore di un tuono, e
dal successivo scoppio di un temporale. Accanto a lei, anche Conrad si era
addormentato, dunque si alzò dal divano e lo lasciò dormire, si avvicinò alla
finestra del salone, scostò le tende ed osservò la pioggia, provando un senso
di assoluta tranquillità e gioia, nonostante fosse ancora stordita dal sonno.
Betty aveva dormito in camera da letto e la mattina, entrando in
salotto, notò che Conrad le aveva lasciato un biglietto sul mobile vicino
all'ingresso:
Sono stato benissimo ma
oggi devo lavorare, questo è il mio numero, chiamami quando vuoi: 5558894.
Betty sorrise, pensando a quanto fosse stordito quel ragazzo, e
segnò il numero nella rubrica del suo telefonino, dunque si vestì e decise che
quella mattina sarebbe andata a parlare con la madre delle bambine rapite, per
ottenere qualche informazione sul padre, ancora il maggiore sospettato del
rapimento.
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