Betty sbadigliò per
l'ennesima volta ed accese l'autoradio; aveva dormito pesantemente per tutta la
notte, ma sentiva gli occhi gonfi e pesanti. Non riusciva più a smaltire le sbornie
come un tempo, sentiva ancora gli effetti della sera precedente. L'orologio
digitale sul cruscotto segnava le sei e quarantuno minuti e stava guidando in
direzione Hammond.
A quell’ora la
strada era deserta, ed il Mississipi pareva un enorme mare che tutto inghiottiva
e niente restituiva. Betty ricordava i tanti bei momenti trascorsi sulle sue
sponde, ma in quel momento ripensò al terribile urgano che aveva devastato la
città uccidendo centinaia di persone. Quei giorni dovevano essere stati un Inferno.
In quel periodo lei aveva soltanto quindici anni e viveva a Brooklyn insieme ai
suoi genitori, ma non avrebbe mai dimenticato le immagini viste alla televisione.
Betty percorreva
Sanders avenue; parcheggiò nel marciapiede dinanzi a quella che doveva essere
l'abitazione di John e rimase seduta per
qualche minuto, spense la radio, prese la sua borsa e si avviò verso la casa.
Osservò la porta
per qualche secondo, poi alzò un braccio pronta a bussare, ma proprio in quel momento
la porta si spalancò: davanti a lei c'era un uomo oltre i quaranta, quasi
pelato, un po' panciuto, con una dozzinale tuta da ginnastica. John la osservò
un po' allarmato, tentando sicuramente di ricordarsi dove aveva già visto quel
viso, mentre lei sorrideva con imbarazzo.
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