mercoledì 16 novembre 2016

Il capitano Mendez


Entrò nella sezione dedicata alla divisione minori, si fece indicare da un paio di agenti di polizia l'ufficio del tenente e bussò alla porta.
“Avanti.” Betty entrò e chiuse la porta alle sue spalle; il tenente alzò lo sguardo e la osservò con la consueta aria inquisitoria.
“E’ venuta a disturbarmi mentre sono in pausa?”
“Tenente, dovrei parlarle con urgenza!”
”Porca di quella miseria! Signorina Smith, faccia in fretta perché sto per andare a pranzo.”
Betty fece un paio di passi avanti e si sedette dinanzi al tenente, che tuttavia alzò un braccio, mentre sorseggiava del caffè.
”Non mi sembra di averle detto di sedersi!”
Betty sentì un'antipatia sempre più forte nei confronti di quell'uomo, ma era il suo punto di riferimento all'interno della polizia e doveva tenerselo buono.
“Oggi ho parlato con una persona che ha conosciuto George McAvery, e mi ha rivelato diverse cose su di lui che potrebbero interessarvi...”
“Come ha detto, scusi? ”
Lei rimase in silenzio, sentì la porta dell’ufficio aprirsi, ma non ci badò e rispose,
“Ho detto che ho parlato con una persona che ha...”
“Ma lei è una giornalista?” Chiese Desauge.
“Sì, esatto.”
“Lei non è un’investigatrice, ok?”
Betty stava per rispondere, quando una voce femminile intervenne.
“Mark, adesso basta!” Una poliziotta di mezz’età, poco più alta di lei, osservava seriamente il tenente.
“No, Isabela, questa signorina sta ficcando il naso in cose che non la riguardano!”
La donna osservò Betty e fece un mezzo sorriso, poi allungò una mano e si presentò.

“Capitano Isabela Mendez, piacere...”
“Betty Smith, giornalista.”
“Mark, ci troviamo davanti un quadro controverso, e mi piacerebbe conoscere ciò che ha da dirci la signorina Smith. Dobbiamo considerare con attenzione tutte le piste possibili.” Subito dopo si voltò verso Betty e aggiunse: “Si avvicini nel mio ufficio e ne parliamo, d'accordo?”
“Grazie, capitano.”
Il tenente Desauge accese un sigaro con aria irritata, non aveva mai sopportato i giornalisti. Betty seguì il capitano Mendez nel suo ufficio, si accomodò dinanzi a lei e cominciarono a parlare.
“Come ha potuto constatare, il tenente Desauge perde facilmente le staffe, ma è un ottimo agente. Io dirigo la divisione minori...”
“Voglio chiarire che non sto ficcando il naso nella vostra indagine, solo che ho personalmente conosciuto George McAvery, e so che potrebbe essere coinvolto nel rapimento delle gemelle della scuola Livingstone. Prima avevo solo sospetti, ma oggi ho ottenuto delle informazioni molto interessanti che vorrei porre alla vostra attenzione.”
“Innanzitutto: chi è George McAvery?” Domandò il capitano, mentre accendeva il suo notebook. Non conducendo lei le indagini, non era a conoscenza di tutti gli interrogati.
“E' il bidello e custode della scuola Livingstone. Ho parlato col tenente dei miei sospetti, ma mi ha detto che era già stato interrogato...”
“Mmm... E lei ritiene che sia colpevole?”
“Non sto incolpando nessuno, ma come dicevo al tenente, oggi ho parlato con un collega che ha conosciuto McAvery e mi ha rivelato dei particolari rilevanti sul suo conto.”
”Bene, ha qualche elemento di prova? Mi metta al corrente di queste rivelazioni di cui parla.”
”Certo, mi dia un attimo.”
Betty sospirò e posò il registratore sulla scrivania del capitano Mendez, premendo ‘play’. Le due donne rimasero in silenzio e ascoltarono insieme tutta la registrazione, ed il racconto di John Young.

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