Entrò nella sezione
dedicata alla divisione minori,
si fece indicare da un paio di agenti di polizia l'ufficio del tenente e bussò
alla porta.
“Avanti.” Betty
entrò e chiuse la porta alle sue spalle; il tenente alzò lo sguardo e la
osservò con la consueta aria inquisitoria.
“E’ venuta a
disturbarmi mentre sono in pausa?”
“Tenente, dovrei
parlarle con urgenza!”
”Porca di quella
miseria! Signorina Smith, faccia in fretta perché sto per andare a pranzo.”
Betty fece un paio
di passi avanti e si sedette dinanzi al tenente, che tuttavia alzò un braccio,
mentre sorseggiava del caffè.
”Non mi sembra di
averle detto di sedersi!”
Betty sentì
un'antipatia sempre più forte nei confronti di quell'uomo, ma era il suo punto
di riferimento all'interno della polizia e doveva tenerselo buono.
“Oggi ho parlato
con una persona che ha conosciuto George McAvery, e mi ha rivelato diverse cose
su di lui che potrebbero interessarvi...”
“Come ha detto,
scusi? ”
Lei rimase in
silenzio, sentì la porta dell’ufficio aprirsi, ma non ci badò e rispose,
“Ho detto che ho
parlato con una persona che ha...”
“Ma lei è una
giornalista?” Chiese Desauge.
“Sì, esatto.”
“Lei non è
un’investigatrice, ok?”
Betty stava per
rispondere, quando una voce femminile intervenne.
“Mark, adesso basta!”
Una poliziotta di mezz’età, poco più alta di lei, osservava seriamente il
tenente.
“No, Isabela,
questa signorina sta ficcando il naso in cose che non la riguardano!”
La donna osservò
Betty e fece un mezzo sorriso, poi allungò una mano e si presentò.
“Capitano Isabela
Mendez, piacere...”
“Betty Smith,
giornalista.”
“Mark, ci troviamo
davanti un quadro controverso, e mi piacerebbe conoscere ciò che ha da dirci la
signorina Smith. Dobbiamo considerare con attenzione tutte le piste possibili.”
Subito dopo si voltò verso Betty e aggiunse: “Si avvicini nel mio ufficio e ne
parliamo, d'accordo?”
“Grazie, capitano.”
Il tenente Desauge accese
un sigaro con aria irritata, non aveva mai sopportato i giornalisti. Betty
seguì il capitano Mendez nel suo ufficio, si accomodò dinanzi a lei e
cominciarono a parlare.
“Come ha potuto
constatare, il tenente Desauge perde facilmente le staffe, ma è un ottimo
agente. Io dirigo la divisione minori...”
“Voglio chiarire
che non sto ficcando il naso nella vostra indagine, solo che ho personalmente
conosciuto George McAvery, e so
che potrebbe essere coinvolto nel rapimento delle gemelle della scuola
Livingstone. Prima avevo solo sospetti, ma oggi ho ottenuto delle informazioni
molto interessanti che vorrei porre alla vostra attenzione.”
“Innanzitutto: chi
è George McAvery?” Domandò il capitano, mentre accendeva il suo notebook. Non
conducendo lei le indagini, non era a conoscenza di tutti gli interrogati.
“E' il bidello e
custode della scuola Livingstone. Ho parlato col tenente dei miei sospetti, ma
mi ha detto che era già stato interrogato...”
“Mmm... E lei
ritiene che sia colpevole?”
“Non sto incolpando
nessuno, ma come dicevo al tenente, oggi ho parlato con un collega che ha conosciuto
McAvery e mi ha rivelato dei particolari rilevanti sul suo conto.”
”Bene, ha qualche
elemento di prova? Mi metta al corrente di queste rivelazioni di cui parla.”
”Certo, mi dia un attimo.”
Betty sospirò e
posò il registratore sulla scrivania del capitano Mendez, premendo ‘play’. Le
due donne rimasero in silenzio e ascoltarono insieme tutta la registrazione, ed
il racconto di John Young.
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