lunedì 14 novembre 2016

Quella singolare inquietudine: Katrina!

Paul Carey si era appena acceso un sigaro cubano, sedendosi sul divano a dondolo sul retro della sua casa in Vela cove, fissando il lago proprio dinanzi ai suoi occhi. Sul tavolino alla sua destra un posacenere e un bicchiere di Bourbon.

Quando ripensava alla sua vita in città, non era affatto pentito della scelta fatta, ovvero vivere in una località turistica tutto l'anno. Durante l’inverno c'era una pace assoluta e impagabile e lui aveva sentito il bisogno di vivere fuori dal caos della città per il resto dei suoi giorni, specialmente ora che era arrivato alla soglia dei settant'anni. Lui amava New Orleans, ma dopo Katrina uno strano senso d’inquietudine si era impadronito di lui, per le strade, rivedeva i numerosi morti del tornado.

Sua moglie Gabrielle era già andata a letto e Paul riusciva a sentire il rumore della televisione accesa: stava sicuramente guardando il gioco a premi in seconda serata, replica della puntata del pomeriggio.

Era mezzanotte passata e cominciava a fare freddo, Paul indossava solo un paio di jeans ed una maglia a maniche corte, così decise di bere un sorso del suo Bourbon per scaldarsi un po'. Continuò ad osservare il lago, quando sentì dei rumori provenire dal cespuglio di siepi in fondo al cortile; fermò il suo dondolare e rimase ad osservare con circospezione il cespuglio, quando nuovamente sentì quel rumore, simile ad un fruscio, seguito questa volta da uno strascichio simile ad un rumore di passi.

Paul si alzò in piedi e con la coda dell'occhio vide il rastrello che usava per curare le piante poggiato sul muro della casa; lo prese e si avvicinò ai cespugli, pronto a darlo sulla testa a chiunque si fosse permesso di entrare in casa sua.


Brano tratto da “La cacciatrice”, di Roberta Marongiu.

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