martedì 15 novembre 2016

Una ragazza troppo curiosa.

Paul Carey si era appena acceso un sigaro cubano, sedendosi sul divano a dondolo sul retro della sua casa in Vela Cove, fissando il lago proprio dinanzi ai suoi occhi. Quando ripensava alla sua vita in città, provava una certa soddisfazione per la scelta fatta, ovvero vivere in una località tranquilla. Durante l’inverno c'era una pace assoluta e lui aveva sentito il bisogno di vivere fuori dal caos della città per il resto dei suoi giorni, specialmente ora, ormai alla soglia dei settant'anni. Lui amava New Orleans, ma dopo Katrina, per le strade, comparivano nella sua mente i numerosi morti sparsi per le strade.

Sua moglie Gabrielle era già andata a letto e Paul sentiva il suono della televisione accesa: stava guardando il gioco a premi in seconda serata, replica della puntata del pomeriggio. Era mezzanotte passata e cominciava a fare freddo, Paul indossava solo una maglia a maniche corte, così decise di bere un sorso del suo Bourbon, per scaldarsi un po'.

Continuò ad osservare il lago, quando sentì dei rumori provenire dal cespuglio di siepi in fondo al cortile; fermò il suo dondolare e rimase ad osservare con circospezione il cespuglio, quando nuovamente sentì quel rumore, simile ad un fruscio, seguito questa volta da uno strascichio simile ad un rumore di passi.
Paul si alzò in piedi e con la coda dell'occhio vide il rastrello che utilizzava per curare le piante del giardino: lo prese e si avvicinò ai cespugli.
“Paul! Psssst!” Paul riconobbe quella voce ma non riuscì a trovare una spiegazione alla situazione; in quel preciso momento, il suo vicino di casa George McAvery apparve come un fantasma spaventato.
“George, vecchio mio! Ciao!”
“No, Paul, non urlare, per piacere!” Paul notò ansia negli occhi dell’amico, così decise di abbassare la voce ed ascoltare ciò che doveva dirgli.

“Cosa cavolo è successo, George?”
“Non lo so di preciso, ma devi aiutarmi...”
“E come posso...?”
“Cos'è successo questo pomeriggio a casa mia?”
Paul Carey rimase in silenzio per qualche secondo, un po' spaesato, e cominciò a pensare che il suo vicino si fosse messo in qualche grosso guaio.

“George, c'era la polizia tutta la sera... non si sono occupati del vicinato. Domani leggerò i giornali per vedere se c'è qualche notizia più precisa...” rispose Paul con sincerità. Era una persona che si faceva i fatti suoi, convinto si potesse vivere bene e in armonia con gli altri solo comportandosi così, ma il caos ed il via vai della polizia, quel pomeriggio, l’aveva osservato con un pizzico di curiosità.
“Paul... Una ragazza si è introdotta in casa mia?”
”Ho visto una ragazza nei paraggi, ma... cos'hai combinato, George? Cos'è successo?”

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