Paul Carey si era
appena acceso un sigaro cubano, sedendosi sul divano a dondolo sul retro della
sua casa in Vela Cove, fissando il lago proprio dinanzi ai suoi occhi. Quando
ripensava alla sua vita in città, provava una certa soddisfazione per la scelta
fatta, ovvero vivere in una località tranquilla. Durante l’inverno c'era una
pace assoluta e lui aveva sentito il bisogno di vivere fuori dal caos della
città per il resto dei suoi giorni, specialmente ora, ormai alla soglia dei
settant'anni. Lui amava New Orleans, ma dopo Katrina, per le strade, comparivano
nella sua mente i numerosi morti sparsi per le strade.
Sua moglie
Gabrielle era già andata a letto e Paul sentiva il suono della televisione
accesa: stava guardando il gioco a premi in seconda serata, replica della
puntata del pomeriggio. Era mezzanotte passata e cominciava a fare freddo, Paul
indossava solo una maglia a maniche corte, così decise di bere un sorso del suo
Bourbon, per scaldarsi un po'.
Continuò ad
osservare il lago, quando sentì dei rumori provenire dal cespuglio di siepi in
fondo al cortile; fermò il suo dondolare e rimase ad osservare con
circospezione il cespuglio, quando nuovamente sentì quel rumore, simile ad un
fruscio, seguito questa volta da uno strascichio simile ad un rumore di passi.
Paul si alzò in
piedi e con la coda dell'occhio vide il rastrello che utilizzava per curare le
piante del giardino: lo prese e si avvicinò ai cespugli.
“Paul! Psssst!”
Paul riconobbe quella voce ma non riuscì a trovare una spiegazione alla
situazione; in quel preciso momento, il suo vicino di casa George McAvery apparve
come un fantasma spaventato.
“George, vecchio
mio! Ciao!”
“No, Paul, non
urlare, per piacere!” Paul notò ansia negli occhi dell’amico, così decise di
abbassare la voce ed ascoltare ciò che doveva dirgli.
“Cosa cavolo è
successo, George?”
“Non lo so di
preciso, ma devi aiutarmi...”
“E come posso...?”
“Cos'è successo
questo pomeriggio a casa mia?”
Paul Carey rimase
in silenzio per qualche secondo, un po' spaesato, e cominciò a pensare che il
suo vicino si fosse messo in qualche grosso guaio.
“George, c'era la
polizia tutta la sera... non si sono occupati del vicinato. Domani leggerò i
giornali per vedere se c'è qualche notizia più precisa...” rispose Paul con
sincerità. Era una persona che si faceva i fatti suoi, convinto si potesse
vivere bene e in armonia con gli altri solo comportandosi così, ma il caos ed
il via vai della polizia, quel pomeriggio, l’aveva osservato con un pizzico di curiosità.
“Paul... Una
ragazza si è introdotta in casa mia?”
”Ho visto una
ragazza nei paraggi, ma... cos'hai combinato, George? Cos'è successo?”
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